Who

" L'armonia, i colori ed i silenzi danno forma al mio pensiero."


Autoritratto

Angelo Bonotto è nato a Treviso nel 1969.
Attualmente vive e lavora a Campocroce di Mogliano Veneto, in una casa del 1400 da lui stesso affrescata.
Fin da bambino mostra la sua predisposizione per la pittura e coerentemente con la sua ricerca "del bello"
intraprende gli studi di arredamento per poi abbandonarli, distratto e completamente assorbito dal colore in tutte le sue forme e in tutte le sue applicazioni.
La sua formazione è pressochè da autodidatta ma restano fondamentali l'incontro con Orlando Fasano (pittore e amico di Picasso) e un periodo di studio con Lino e Paola Epifani (Rabarama) dai quali apprende la tecnica e coi quali condivide la passione.
Pittore e scultore, prova la sua maggior soddisfazione nel 1998 con la consegna di un Cristo a Papa Wojtyla, anche se numerosi sono i suoi quadri in Italia ed all'estero per personaggi famosi del calcio, della politica ma soprattutto della musica come Vasco Rossi, Antonello Venditti, James Burton (lead guitar di Elvis Presley) e tanti altri.
La sua visione del colore varia dal dipinto su tela, legno e affresco, al trompe-l'oeil, creando l'illusione di spazi inesistenti.
Dal bassorilievo su legno o marmo a qualsiasi altro materiale in grado di soddisfare la sua creatività.
I temi spaziano dall'arte sacra al ritratto, dall'accenno al particolare, sia esso ispirato da un soggetto o da un più complesso quadro (un particolare amore lo lega alla figura del Caravaggio dal quale talvolta riprende temi e soggetti).
Nel 2009 ha partecipato al progetto dell'Arch. Fiorenzo Barindelli, presidente del World Museum, 1000 Artisti a Palazzo in esposizione permanente a Palazzo Arese Borromeo (MI).

 

" in quel pomeriggio d'estate mentre il maestro
dipingeva le sue ultime barche a vela, mi chiese
di sciaquare i suoi pennelli
e mentre entusiasta eseguivo, mi disse di dare
spazio totale alla mia pittura ma di saper
accettare ed amare in futuro la svolta che
sicuramente sarebbe avvenuta.
Ricordo così, facendone tesoro, l'ultima volta
che incontrai il maestro Orlando Fasano"

 

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